Ostuni

Ostuni e la storia del bianco dei suoi edifici in calce

Ostuni è una realtà sui generis all’interno del ricco e frastagliato panorama di Puglia. La città si colloca nel punto di convergenza tra lo scenario collinare delle Murge e la pianura salentina, schermato dal Mar Adriatico che conferisce ulteriore fascino a una località incantevole. Hotel e b&b a Ostuni lavorano a pieno ritmo per tutto l’anno, merito di un territorio trasversale e capace di sedurre i turisti stagionali della costa e quelli in cerca di arte, storia e paesaggi.

La città deve gran parte della sua fama al bianco degli edifici che caratterizzano il suo centro storico e che, non a caso, hanno reso Ostuni famosa come la Città Bianca. Una particolarità suggestiva e dalle sfumature leggendarie, che racconta molto di più di quanto si concede di scoprire a un primo sguardo.

La calce, il bianco delle pareti

La calce, a Ostuni, è sempre stata di facile reperibilità. I cittadini la utilizzarono fin dalle epoche antiche per l’edilizia della città, in particolare per dipingere i profili esterni degli edifici. La calce è facile da recuperare e da trasportare e, inoltre, fu scelta perché il bianco che la caratterizza permette di riflettere i raggi del sole, illuminando le strade buie e strette che contraddistinguono il centro storico della città. Un tempo la città era completamente rivestita di bianco mentre oggi si presenta solo parzialmente imbiancata, conservando comunque un colpo d’occhio incredibile.

La peste del XVIII secolo

Nel 1939, Filippo IV di Asburgo vendette la città alla ricca famiglia di mercanti dei Zevallos, per sopperire ai debiti contratti a causa della Guerra dei Trent’Anni. A metà del secolo successivo, sotto una reggenza inefficiente che aveva causato una profonda involuzione, il borgo fu colpito da un’epidemia di peste. Il contagio avrebbe potuto distruggere completamente la città, causandone l’estinzione, ma le cose andarono diversamente. La calce svolge un ruolo disinfettante e fu proprio la massiccia presenza di calce a evitare che l’epidemia si diffondesse ulteriormente. Il bianco di Ostuni salvò l’esistenza della città.