biciclette elettriche

Biciclette elettriche: come funzionano?

Il fascino delle biciclette elettriche è davvero innegabile. Se non ne hai mai osservata una con attenzione, devi assolutamente leggere questo articolo. Intanto, se vuoi, clicca su questo link e, visitando il sito di un’azienda produttrice, potrai fartene una prima idea: Biciclette elettriche .

In un settore, come quello ciclistico, mai statico e in continua evoluzione, sta prendendo sempre più piede la produzione (e la commercializzazione) di questo tipo di bicicletta, detta anche bicicetta a pedalata assistita. Salvaguardia dell’ambiente e risparmio energetico sono solo due degli obiettivi che chi si occupa della produzione di questo mezzo di locomozione persegue.

Per quanto riguarda i fruitori, poi, c’è da dire che salire su una bici di questo tipo regala una serie di piacevoli sensazioni (non ultima l’assoluta assenza di fatica); per questo motivo sempre più persone nutrono quanto meno curiosità nei confronti di questo settore del mercato ciclistico.

Ma vediamo più nel dettaglio le principali caratteristiche delle biciclette elettriche.

Come sono fatte le biciclette elettriche?

Le bici elettriche sono, come ogni cosa, composte da una serie infinita di elementi. Qui di seguito, ne analizziamo alcuni: il motore, il telaio, la centralina di controllo, le batterie, le luci, i sensori di controllo e il display.

1) Il motore

Nella costruzione delle bici elettriche vengono utilizzati due tipi di piccoli motori: i brushed (quelli, cioè, a corrente alternata); e i brushless (a corrente continua). Ultimamente i secondi stanno prendendo molto più piede e si prevede che, quanto prima, soppianteranno totalmente i primi.

Per legge, questi motori non possono superare i 250 w di potenza e non devono consentire velocità superiori ai 25 kmh.

2) Il telaio

Il telaio delle bici a pedalata assistita è piuttosto leggero (il suo peso può variare tra i 22 e i 30 kg).
Generalmente è realizzato in leghe metalliche comprendenti acciaio, fibra di carbonio e alluminio.

3) La centralina di controllo

Si può trovare all’interno o all’esterno della batteria (o del motore). Attraverso questo dispositivo viene valutata quanta energia deve arrivare al propulsore.

4) Le batterie

Le biciclette elettriche con più mercato sono quelle che montano batterie al litio; quelle, per intenderci, che si ricaricano ad ogni colpo di pedale.

L’autonomia di una bici di questo tipo dipende dalla potenza delle sue batterie, ma anche da una serie di fattori estremamente variabili, come, ad esempio: lunghezza del tratto da percorrere, sua tipologia (se si tratta, cioè, di un percorso in salita, o meno), quantità di soste lungo il percorso, ecc.
Chi prevede di fare un uso quotidiano della sua e-bike, dovrà scegliere una batteria più potente (cioè, con una autonomia più lunga); al contrario, chi la utilizzerà saltuariamente potrà optare per batterie meno performanti.

5) Le luci

Ovviamente le luci di una bici elettrica, potendo sfruttare la batteria, sono più potenti di quelle montate sulle biciclette normali. Però, per ovviare all’eventuale inconveniente della batteria scarica, alcune case produttrici hanno deciso di montare sui propri esemplari anche una classica dinamo sul mozzo.

6) I sensori di controllo
Questi sensori hanno il compito di inviare preziosi segnali alla centralina. I più importanti sono: il sensore di velocità, il sensore dei freni, il sensore di sforzo e il sensore di velocità.

Quanto costa una bicicletta elettrica?

Diciamo subito che chi vuole acquistare una e-bike deve essere preparato a spendere una buona cifra. I prezzi dei modelli meno recenti ruotano intorno ai mille euro. Invece, per esemplari di ultima generazione, dotati di tecnologia varia e batterie al litio, si dovrà prevedere una spesa media dai 1000 ai 2000 euro.